Circa un mese e mezzo fa passavamo in rassegna, con una bruschetta nell'occhio grossa quanto una bistecca, le 10 piú belle canzoni su Lisbona, sicuramente una delle cittá piú cantate al mondo; ecco dunque il naturale seguito di quel post: le 5 piú belle canzoni dedicate al Portogallo! Solo cinque, perché UNO: sinceramente non ne conosco tantissime altre, e tra quelle che conosco queste sono a mio modestissimo parere le migliori; e DUE: perché bastano a ripercorrere e descrivere la storia musicale (e, parallelamente, sociale) del Paese dalla Rivoluzione dei Garofani fino quasi ai giorni nostri. Il che é tutto dire. Preparatevi, perché se per Lisboa il sentimento unanime é sempre di amore, passione, amore, saudade, per il Portogallo in quanto Stato, Nazione, Patria, Terra, gli "omaggi" sono leeeggermente piú polemici. Che sia sotto il profilo politico, morale o squisitamente ironico. Tranne forse che per l'evergreen finale, ma quello - converrete con me - ci doveva stare per forza.
Sicché chega de preâmbulos e VAMOS LÀ! Rapidi rapidi, che tra due settimane é Natale e ancora SONO A MARE.
TOURADA
Tourada (testo Ary dos Santos, musica e interpretazione di Fernando Tordo) vinse il Festival RTP da Canção - una sorta di Festival di Sanremo portoghese - nel 1973, mentre il Paese ancora viveva sotto la dittatura dell'Estado Novo, a quel tempo guidato da Marcelo Caetano, che dal 1968 aveva sostituito Salazar. Senza che Salazar lo sapesse, tra l'altro. Ma questa é una storia che ho giá raccontato. Il pezzo vinse, dicevamo, CLAMOROSAMENTE, dato che il testo fu chiaramente concepito come una metafora POLITICA, che - comparando il "rito" della tourada (la corrida portoghese) al regime - criticava l'intera societá portoghese, ipocrita o forse cieca di fronte alla mattanza in Africa e alle deboli istanze di cambiamento della Primavera Marcelista; resta tutt'ora un mistero come abbiano fatto i responsabili della Censura dell'epoca a non accorgersi del messaggio e lasciare il pezzo partecipare al concorso.
<< COLLEGHI: E LA CANZONE DI TORDO? >> << OH, LA TOURADA FA TANTO PORTOGHESE >> << SI! È PATRIOTTICA! >> << APPROVATA ALL'UNANIMITÀ >> |
Le immagini suggerite, a partire dal pantheon di personaggi che assiste in pompa magna (o partecipa) allo spettacolo, sono DA MANUALE, e ricorda un pó molto il circo mediatico di oggi: cappotti e mantelline nere, poeti, vacche, forconi, vecchie pazze, turisti, cronisti, coriste, cavalieri, antiquari, imprenditori moralisti.
Nel mezzo della canzone, non manca nemmeno una malinconica presa di coscienza del tipico fatalismo portoghese, di chi accetta le proprie disgrazie facendone virtú: "Com bandarilhas de esperança afugentamos a fera / estamos na praça da Primavera / Nós vamos pegar o mundo pelos cornos da desgraça / e fazermos da tristeza graça" (Con bandierine di speranza agevoliamo la fuga della bestia, siamo nella piazza della Primavera - marcelista, NdM - Prenderemo il mondo per le corna della disgrazia e faremo della tristezza grazia).
In seguito alla Rivoluzione dei Garofani (1974), che restituisce la libertá al Paese, Marcelo Caetano viene esiliato IN BRASILE, a Rio de Janeiro.
Vá, poveretto. Pare che, intervistato da una tv locale, l'ex dittatore, con una vistosa camicetta A PALLINI e tutti e quattro gli occhi puntati su due belle chiappe carioca, abbia rivelato:
<< AH MA IO GUARDI CHE LA CANZONE L'AVEVO CAPITA, SÁ? ....POSSO OFFRIRLE UNA CACHAÇA? >> << EMH... >> |
A febbraio di quest'anno Fernando Tordo, oggi 66enne, in aperta polemica col governo portoghese ha annunciato di voler lasciare il Portogallo e si é "auto-esiliato" in Brasile anche lui. Attualmente vive nella cittá di Recife.
Vá, poveretto.
PORTUGAL NA CEE
Nel 1981 il Portogallo é una democrazia da appena 7 anni, dopo quasi 40 anni di regime autoritario; Portugal na CEE (testo e musica: Vitor Rua), primissimo singolo dei GNR, riflette ironicamente l'ottimismo che si respirava in quegli anni e, potremmo dire oggi PARADOSSALMENTE, la "voglia d'Europa" di un Paese che aveva sofferto un isolazionalismo sfrenato durante la dittatura e ora desiderava "integrarsi" nella grande "famiglia europea": "Na radio, na TV, nos jornais, quem não lê, Portugal e a CEE; quanto mais se fala menos se vê, eu já estou farto e quero ver, quero ver Portugal na CEE" (Alla radio, alla TV, nei giornali, chi non lo ha -mai- letto, Portogallo e la CEE; piú se ne parla meno si vede, io giá sono stufo e voglio vederlo, voglio vedere il Portogallo nella CEE). Il Paese effettivamente aveva presentato la candidatura giá nel marzo 1977, ma per vedere realizzato il sogno del "mercato comune" e dei finaziamenti comesepiovessero, i GNR e i portoghesi tutti dovettero aspettare fino al luglio 1985, quando l'allora primo ministro Mário Soares firmó il Trattato di Adesione....
Evento storico festeggiato con una campagna pubblicitaria pagata dai contribuenti.
<< CE L'ABBIAMO FATTA! >>, DICE IL CARTELLONE, POSTO IN UNA ZONA DEL PAESE DOVE EVIDENTEMENTE ANCORA DEI FAMOSI FINANZIAMENTI EUROPEI, MANCO L'OMBRA. |
Portugal na CEE intanto aveva venduto 15mila esemplari (un grande successo per una band rock portoghese in quegli anni) e oggi é considerato un classico, essendo ancora molto popolare; al contrario della CEE, che nel frattempo é diventata Unione Europea, s'é magnata il caro vecchio escudo, raddoppiato il costo della vita e aperto le porte del Paese alla speculazione finanziaria.
O INVENTOR
Nel 1987 l'ottimismo si é ormai tramutato in EUFORIA. A cominciare dal nome ("Eroi del mare" é il primo verso dell'inno nazionale portoghese), gli Heróis do Mar ostentano esasperatamente l'idea (o il ricordo?) di un Portogallo potenzaglobale, fiero delle propria storia e della propria cultura; in un'epoca in cui la memoria dell'Estado Novo era ancora molto fresca, il look della band - caratterizzato da una sorta di estetica nazionalista, se non neo-militarista -
provocó grande polemica attorno al gruppo, accusato di fascismo. Sebbene a posteriori sia chiaro che non difendessero un'ideologia, quanto piuttosto un IDEALE: O Inventor (l'inventore) é tratta dall'album Macau, dal nome della regione cinese che fu l'ultima colonia portoghese - e europea - in Asia; il testo della canzone glorifica il grande passato marinaresco, pionieristico e avanguardista del Portogallo - "O marinheiro que foi à India era português, o aviador que foi ao Brasil foi de Portugal" (Il marinaio che arrivó in India era portoghese, l'aviatore che arrivó in Brasile era del Portogallo) - ma anche LA LINGUA PORTOGHESE in quanto identitá di un popolo: "Portugal tem muita tradição, mas o que tem de mais diferente é o português" (Il Portogallo ha molta tradizione, ma quello che ha di veramente diverso é il portoghese).
COME SOSTENEVA ANCHE FERNANDO PESSOA |
Il ritornello rievoca le imprese dei grandi navigatori, "O vento sopra, o barco tem medo!" (Il vento soffia, la barca ha paura!), e torna a citare l'inno nazionale: "Às armas, às armas!" (Alle armi, alle armi!).
Gli Heróis do Mar si sono sciolti nel 1989, anno in cui Dulce Pontes muove i suoi primi passi nel mondo della musica; è l'inizio di una "nuova era" per il Paese e per la musica portoghese: il primo, comincia a riscoprire e accettare con orgoglio il proprio passato e le proprie tradizioni; la seconda, riflette questa maturitá e si apre al mondo, soprattutto - come abbiamo visto qui - attraverso la nuova generazione di interpreti del Fado.
AMOR A PORTUGAL
Ora, Dulce Pontes é tutt'ora considerata una delle maggiori interpreti di Musica World. È impossibile semplificare in poche righe la sua carriera e soprattutto IL BENE CHE QUESTA DONNA HA FATTO ALLA MUSICA PORTOGHESE, dato che é a partire da lei che possiamo far discendere tutte le attuali star del Fado, genere che ha contribuito a rilanciare in terra natìa e a diffondere nel mondo. Questo, nonostante la cantante non si consideri (e, di fatto, non sia) una fadista, quanto piuttosto un'artista di world music.
Amor a Portugal (Amore per il Portogallo) é tratta dall'eccellente album Focus (2003), frutto della collaborazione col maestro Ennio Morricone; il testo (probabilmente della stessa Pontes - che é anche poetessa - ma non sono riuscito a trovare informazioni certe) é un inno alla speranza per un Portogallo che finalmente AMA SÈ STESSO, nonostante quello che ha perduto, perché la piú grande conquista é scoprire la propria anima: "O dia há de nascer, Rasgar a escuridao, Fazer o sonho amanhecer ao som da canção. E então: o amor há de vencer (...) Um dia há de se ouvir O cântico final Porque afinal falta cumprir O amor a Portugal O amor a Portugal!" (Il giorno dovrá nascere, graffiare l'oscuritá, lasciare il sogno albeggiare al suono della canzone. E allora l'amore dovrá vincere (...) Un giorno si dovrá ascoltare il canto finale, perché alla fine - ancora - ci manca raggiungere l'amore per il Portogallo! L'amore per il Portogallo!).
E se vi sembra un discorso assurdo, é perché non avete ancora compreso come funziona la proverbiale autostima dei portoghesi, roba che per tenerla in piedi una faticaccia, guarda.
UMA CASA PORTUGUESA
Chiudiamo il cerchio con una nota del passato: Uma casa portuguesa (Una casa portoghese, 1953, musica Vasco Matos Sequeira e Artur Fonseca, testo Reinaldo Ferreira) della SIGNORA Amália Rodrigues é uno dei grandi classici della musica popolare portoghese, nonché uno dei tormentoni dei mitici arrarial (pl. portoghese: arrariais), vere e proprie "discoteche all'aperto" che ogni anno a giugno, durante le titaniche Festas de Lisboa, animano i quartieri della capitale. Nel testo, approvatissimo dalla censura di ogni tempo....
<< E "UMA CASA PORTUGUESA"? >> << PARLA DEL CALDO VERDE? >> << SI! E ANCHE DEL VINO! >> << APPROVATA! >> |
....Vengono tessute le lodi dell'umile ma accogliente focolare domestico à la mode portoghese: "Numa casa portuguesa fica bem pão e vinho sobre a mesa. E se à porta humildemente bate alguém, senta-se à mesa co'a gente" (in una casa portoghese ci sta bene pane e vino in tavola, e se qualcuno batte umilmente alla porta si siede a tavola con noi), perché "A alegria da pobreza está nesta grande riqueza de dar, e ficar contente" (L'allegria della povertá sta in questa grande ricchezza del dare e restare contenti); "Quatro paredes caiadas, um cheirinho à alecrim, um cacho de uvas doiradas, duas rosas num jardim" (Quattro pareti imbiancate - a calce, NdM - un profumino a rosmarino, un grappolo di uva dorata, due rose in giardino); "O sol da primavera... Uma promessa de beijos... Dois braços à minha espera... É uma casa portuguesa, com certeza! É, com certeza, uma casa portuguesa!" (Il sole primaverile... Una promessa di baci.... Due braccia che mi aspettano: è una casa portoghese di sicuro! Di sicuro é una casa portoghese!). Perché "No conforto pobrezinho do meu lar há fartura de carinho" (nelle umili comoditá di casa mia c'é bontá e affetto). Che CEE o non CEE, Europa o no, una bella zuppa e un bel bicchiere di vino non te li nega nessuno. Basta battere alla porta, UMILMENTE. Ma occhio, sincero. Che guarda che l'ulmiltá loro la conoscono (e riconoscono) bene.
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Posso suggerire un'altra bella canzone sul Portogallo(una di quelle che ti fanno sentire come un vitello orfano)di Alain Oulman e Pedro Homem de Mello, mica baubau e miciomicio: https://m.youtube.com/watch?v=SekheiAqglQ
RispondiEliminaPiero Scordato - Palermo