Cari mundiali, aqui estamos nós! :)
La prima parte della nostra Breve storia illustrata della Revolução dos Cravos si é conclusa con la prima riunione segreta del MFA (Movimento das Forças Armadas) avvenuta in quel di Bissau, capitale dell'allora Guinea portoghese, nell'agosto 1973, proprio mentre il dittatore Marcelo Caetano, successore di Salazar (che intanto moriva nelfondodiunletto convinto di essere ancora il dominatore dell'universo) dilapidava le finanze dello Stato portoghese in una guerra impopolare.
Oggi andiamo finalmente a vedere come un manipolo di eroi, passati alla storia come Capitães de Abril (Capitani di Aprile), restituirono nel giro di un HEY!!! EH???OH!!! al Portogallo la pace e la libertá, ponendo fine all'oppressivo regime fascista dell'Estado Novo che teneva per le palle il Paese da quasi 50 anni. I Capitani di Aprile e, pois, il popolo: centinaia di migliaia di persone che da un momento all'altro (letteralmente) si riversarono per le strade, semplicemente armati di un fiore, per dire che si, si! Non ne potevamo piú, guarda.
LA PREPARAZIONE DEL GOLPE
L'MFA era perlappuntamente composto per la maggior parte da capitani dell'Esercito que avevano, o stavano, partecipando alla Guerra Coloniale in Africa, tra i quali vi era Salgueiro Maia (il bell'uomo nella foto qui sopra), che il giorno della Rivoluzione a soli 30 anni guiderá la colonna di blindati che accerchieranno i palazzi del Potere forzando la resa di Caetano.
Gli obiettivi del Movimento, formalizzati in un Manifesto che prese a circolare clandestinamente, erano la decolonizzazione (e dunque la fine della conflitto), l'abbattimento della dittatura e la successiva democratizzazione del Portogallo.
Dopo la prima riunione dell'agosto 1973 a Bissau, un nuovo incontro si tiene nel settembre dello stesso anno, stavolta in casa, ad Alcáçovas, in Alentejo; lontano da orecchi e occhi indiscreti, i militari tessono alleanze, si organizzano e decidono il futuro del Paese.
Gli obiettivi del Movimento, formalizzati in un Manifesto che prese a circolare clandestinamente, erano la decolonizzazione (e dunque la fine della conflitto), l'abbattimento della dittatura e la successiva democratizzazione del Portogallo.
Dopo la prima riunione dell'agosto 1973 a Bissau, un nuovo incontro si tiene nel settembre dello stesso anno, stavolta in casa, ad Alcáçovas, in Alentejo; lontano da orecchi e occhi indiscreti, i militari tessono alleanze, si organizzano e decidono il futuro del Paese.
Il 24 marzo 1974 ha luogo l'ultimo incontro clandestino tra i capitani, che di fronte alla totale sorditá della politica "di stato" decidono all'unanimitá di deporre il regime attraverso l'uso della forza. Quello che non potevano immaginare, é che in reltá non avrebbero avuto bisogno di sparare NEMMENO UN PROIETTILE.
Il golpe viene fissato da lí a un mese, nella notte tra il 24 e il 25 aprile; come segnale d'inizio delle operazioni viene scelta una bellissima, struggente canzone operaia, proibita dalla Censura sin dalla sua prima apparizione.
È la sera del 24 aprile 1974, tutto é pronto. Nel posto di comando segretamente installato nel quartiere di Pontinha a Lisbona un nutrito gruppo di militari comandato dallo stratega Otelo Saraiva de Carvalho attende nervosamente il segnale. Circa 20 minuti dopo la mezzanotte succede! I responsabili di turno a Rádio Renascença, d'accordo con l'MFA, mandano in onda Grandola Vila Morena del cantautore e attivista politico José - Zeca - Afonso (il tipo spelacchiato nella foto); "O povo é que mais ordena": chi si ritrova ad ascoltare senza conoscere i retroscena pensa che qualcuno COME MINIMO perderá il posto di lavoro quella notte. Per le strade della capitale non si nota ancora nessun movimento.
Vogliamocela riascoltare anche noi?
Vogliamocela.
Dieci minuti dopo il segnale, messi da parte i fazzoletti, la macchina della Rivoluzione è già pienamente in moto a Lisbona e in tutto il Portogallo.
LA RIVOLUZIONE
All'alba del 25 aprile i militari hanno praticamente occupato tutto l'occupabile (aeroporti, sedi ministeriali, organi di comunicazione) e arrestato gran parte degli ufficiali ancora fedeli al Regime senza incontrare grossa resistenza. Il capitano Maia, di stanza a Terreiro do Paço con i suoi carri armati, assiste all'arrivo delle truppe del governo solo per vederle unirsi a lui. Marcelo Caetano, rifugiatosi all'interno del quartier generale della Guarda Nacional Republicana, telefona al maggiordomo e chiede di cominciare a preparare le valigie.
<< Signor (ex) Presidente, lasci pure i maglioncini, che in Brasile fa caldo!!! >> |
Dice: e i civili? Oh, questa é la parte piú bella.
Nonostante gli avvisi del MFA, e gli inviti a rimanere a casa, cittadini di ogni sesso, etá ed estrazione sociale riempiono le strade di Lisbona giá dalle prime ore del mattino, per unirsi ai ribelli e, in qualche modo, fare "da scudo" ai loro liberatori: il popolo portoghese, sembrano dire i manifestanti, é con i militari, appoggia il colpo di Stato e per la prima volta da 50 anni a questa parte NON HA PAURA di metterci la faccia.
Nelle piazze si segue la rivoluzione minuto-per-minuto;
le donne offrono da bere ai soldati;
c'é chi scatta foto-ricordo coi carri armati;
i bambini offrono i loro consigli tattici;
manca solo un mazzo di carte.
Intorno a mezzogiorno, l'MFA annuncia di aver preso il controllo totale del Paese. Alla fine dell'operazione si contano appena QUATTRO vittime, quattro manifestanti uccisi dalla polizia fascista.
IL PAESE È LIBERO
L'esplosione di gioia che segue l'annuncio della liberazione é incontenibile, immaginate una specie di potentissimna bomba emozionale che rilascia millemila kilotoni di felicitá nell'aria: é finita, dopo quasi 50 anni é finita, una dittatura che sembrava eterna si é vaporizzata nello spazio di 24 ore senza nessun spargimento di sangue, e... E... E, beh, direi che é impossibile spiegarlo, per chi non ha mai vissuto niente del genere.
Tanto vale che ci vediamo un'altra para di foto.
In questo clima di commozione e festa, avviene il gesto che dará il nome alla Rivoluzione: una fioraia nel mezzo della folla comincia ad offrire garofani (cravos) ai soldati. I fiori vengono infilati nelle canne dei fucili e da allora sono il simbolo della riacquistata libertá.
Quella stessa sera, Marcelo Caetano si arrende al MFA e si consegna nelle mani del generale António de Spínola il quale, alle 23.30, approva giá la legge numero 1 del 25 aprile 1974: destituzione del Partito Fascista (ANP), del Presidente della Repubblica e del Primo Ministro, scioglimento della polizia di regime, dell'Assemblea Nazionale e del Consiglio di Stato e il passaggio dei poteri alla Giunta di Salvezza Nazionale, composta da membri dell'MFA.
Nei giorni immediatamente successivi vengono liberati tutti i prigionieri politici....
....I giornali sperimentano l'assenza di censura....
....E la festa del lavoro viene celebrata per la prima volta legalmente il 1º maggio, con la riunione a Lisboa di circa un milione di persone.
Ora, va detto che il post-Rivoluzione non fu tutto rose, anzi, cravos e fiori; la transizione verso la democrazia non fu certo sempllice ma alla fine i militari mantennero tutte le loro promesse. La dittatura era stata abbattuta; nel 1975 la Guerra Coloniale finí; e le prime elezioni per l'Assemblea della Repubblica (vinte dai socialisti) si tennero il 25 aprile 1976: due anni esatti dopo la Rivoluzione il potere passò dai militari ai rappresentanti del popolo democraticamente eletti.
Oggi, nella città di Grândola, un monumento-memoriale riporta il testo e lo spartito musicale della canzone proibita di Zeca Afonso.
Evvai! |
Oggi, i portoghesi sono liberi di bere tutta la Coca-Cola che vogliono. Ma continuano a preferire la birra.
Nacional, obviamente.
+ brevi storie illustrate:
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