giovedì 6 febbraio 2014

10 lavori o attivitá che un italiano potrebbe (o dovrebbe) fare a Lisboa

Cari mundiali, benritrovati! :)
Ormai lo sapete: é piú facile fare QUATTORDICI al Totocalcio piuttosto che leggere un post del Blog di Mundo. Regolaritá e costanza, regole basilari del buon blogger, non sono di casa qui, ma se c'avessi il tempo giuro potrei anche impegnarmi di piú; fatto sta che stavolta ho un'ottima giustificazione per tanto atraso, la migliore giustificazione possibile dopo homalditesta: UN TRASLOCO! Un'atroce mudança durata tipo UN MESE (é incredibile quante cose inutili, superflue ma taaaaaaaanto carine riesca ad accumulare una donna in una vita) che mi ha decisamente tolto la voglia di scrivere. Oggi, dopo aver arrumado sei milioni di cappotti, sette di scarpe, otto di borse e, toh, cinque di piatti (ma di tutte le dimensioni, eh!), ho finalmente ritrovato il tempo e un pó di scimmia per uno di quei post pieni di sfacciata positivitá che tanto vi piacciono: un 10 COSE ispirato al'annosa polemica che anima notte e giorno la pagina Facebook del gruppo Italiani a Lisbona.....



Boa pergunta.

NO! Risponde lapidario qualcuno, Dipende, si smarca un'altro, che ci frega basta che ci sia la gnocca, dice il genio di turno.

Fatto sta che, a dispetto di Ballaró, che mesi fa la presentó agli italiani come una cittá devastata dalla crisi....


Bel capolinea, comunque.

....E dei tanti catastrofisti che la Troika ce l'hanno tipo nella capoccia....




....Lisboa é una cittá lavorativamenteparlando ANCORA competitiva; e non lo dico mica io, lo dicono i numeri, eh. Sapevate ad esempio che ha conservato percentuali di imprenditoria giovanile praticamente identiche a quelle pre-crisi? No? Sapevatelo. Grazie agli interventi riabilitativi e agli incentivi della Camara Municipal alle piccole e medie imprese , nonché ai numerosi riconoscimenti internazionali ricevuti proprio negli ultimi anni, che l'hanno trasformata in una delle migliori destinazioni DEL MONDO....


Beh, diciamolo, LA migliore. Per LA TERZA
volta consecutiva. Diciamo anche questo.

....La capital alfacinha é considerata oggi uno dei principali poli attrattivi d'Europa, la capitale che forse - in relazione alle "grandi" - ha saputo meglio rispondere alla crisi, puntando sulla creativitá dei giovani (non solo portoghesi) e sulle grandi obras di riqualificazione, che una dopo l'altra ci stanno rifacendo i connotati a intere zone della cittá, fino a pochi anni fa "precluse" a cittadini e turisti e oggi centro di commercio e integrazione (perché Lisboa, tra l'altro, considera e tratta l'immigrazione come una ricchezza, non come un problema).  Per non parlare poi dell'Orçamento Participativo, che ogni anno dá la possibilitá a tutti i residenti (portoghesi e non) di presentare e votare una serie di progetti per la comunitá, finanziati e realizzati con l'ECCEDENZA (pensate un pó, l'eccedenza) delle loro stesse imposte.

Se é vero che parecchi esercizi commerciali hanno chiuso, é altrettanto vero che numerosi altri hanno aperto: la vivacitá culturale di Lisboa, scalfita forse, ma per niente abbattuta dalla crisi, si manifesta oggi in decine e decine di iniziative originali e nuovi negocios che hanno il merito - checché ne dicano gli scialbi programmi d'approfondimento politico della Raidi mantenere la cittá VIVA e appetibile per tutti quei giuovani in fuga da realtá meno stimolanti o, diciamolo, del tutto deprimenti, come é il caso della mia Palermo. Che uno dice eh va beh peró Palermo non é mica una capitale; si, ma c'avrebbe tutte le carte in regola per esserlo. 





Ma torniamo a noi.

Lisboa chiaramente É appetibile anche per le imprese, e NON SOLO per quelle multinazionali luciferiane che qui ci vengono ad aprire i call center, dove tra l'altro é impiegato l'80% dei nostri connazionali.





D'altro canto, se non ci fosse il MATERIALE UMANO al quale attingere queste stesse imprese dovrebbe rivolgersi altrove; il punto é che loro aprono i call center (spesso chiudendoli da noi), ma gli italiani arrivano perlapputtamente A FLOTTE, attratti dal rapporto stipendio-qualitádellavita (in media piú alto rispetto al nostro), e approfittando di quello che alla fin fine é né piú né meno che un trampolino per fuggire dal proprio Paese; come abbiamo giá detto qui, peró, solo con una successiva, vera integrazione, si puó sperare di USCIRCI, dai call center. Sebbene io, lo sapete, sostenga da sempre che il lavoro sia un mezzo e non un fine (al massimo é un obbligo), e che ogni professione sia dignitosa se fatta (e retribuita) dignitosamente, credo che Lisboa offra ancora opportunitá interessanti a chi venga armato di pazienza, intraprendenza, spirito d'iniziativa e soprattutto PASSIONE, come abbiamo visto spesso anche qui sul Blog di Mundo grazie alla rubrica Italiano Vero, vetrina sui piccoli miracoli della mobilitá consapevole.


O inconsapevole.

Il che ci porta al dunque di questo post, che ha un preambolo piú lungo dell'ambolo ma ne valeva la pena. Perché abbiamo chiarito che i lisboeti nonostante un governo nazionale amico delle banche (come quelli di tutta l'UE, del resto) possono contare su una realtá locale importante costruita su basi locali importanti che continua a sfornare progetti locali importanti. A voi il piacere di approfondire, se volete. O contraddire, che tanto lo so che molti lavorate per Ballaró, un pó come io lavoro per il Turismo de Portugal (il che é una leggenda metropolitana, giurin giuretto).

Il punto é: Lisboa ci insegna che il lavoro a volte ce lo si puó pure inventare! Ed io mi sono preso la briga di stilare per voi una lista dei 10 lavori o attivitá che un italiano potrebbe (o dovrebbe) fare a Lisboa: 10 idee per 10 futuri imprenditori o lavoratori, 10 italiani coraggiosi con la voglia di dimostrare che non sono solo i lisboeti ad averci le idee stupide che poi si rivelano vincenti, come quelli che portano aggiro i turisti sui lapini e che aprono librerie itineranti nei furgoni vintaggi.



"Tell a story". True story.


Vamos lá!


1. PARRUCCHIERE A DOMICILIO




Figaro quá, Figaro lááááa, tutti mi vogliono tutti mi cercano lalalala laaa lalala lalalala lalla laaa lala laaaaa!! Quale donna portoghese non vorrebbe un (bravo) parrucchiere ITALIANO a domicilio? Nessuna. Buongiooooorno, Olá Mario, olá minha senhora, e bla bla bla, e bla bla bla, fica taõ linda assim, Oooobrigada, São 30 euros, quer fatura, Nem por isso, Prooonto, obrigado e até a proxima, Beijinhos.


2. PIZZAIOLO DI QUARTIERE





Perché i lisboeti hanno un DISPERATO BISOGNO di pizzaioli! Se é vero che in qualunque bairro lisboeta, dal piú centrale al piú periferico, ogni 3 metri c'é un café, ogni 5 una Tasca, ogni 7 una loja de conveniencia, ogni 10 un distributore automatico, é anche vero che per mangiare una VERA pizza, il lisboeta medio ha appena due possibilitá: aspettare lo stipendio, pegar no carro e andare in una delle poche "pizzerie italiane" (attenzione al virgolettato) sparse per i 4 angoli piú remoti della cittá, o aspettare lo stipendio e farsela in casa. Telepizza ovviamente non é annoverato alla voce "VERA pizza": tu puoi pure telefonare, approfittare di una di quelle promozioni ASSURDE tipo paghi una te ne porti via tre, sopravvivi alla prima ti offriamo la prossima, ma lo sappiamo, sono pizze di plastica, simili all'hamburguer mcdonaldiano che NIENTE hanno a che spartire con la VERA PIZZA italiana che da noi, di un mercoledí sera, ti puoi mangiare nella piú bettolosa pizzeria di quartiere, pagando una cifra ridicola, perché - diciamocelo - la pizza in Italia é sempre stata proletaria. Qui no, qui andare a mangiare una pizza degna di questo nome equivale ad andare a mangiare al ristorante; voglio dire, con 15 euro (pizza e bibita) te la cavi, per caritá; ma il concetto di "pizzeria di quartiere", 5milalireunamargherita, é talmente poco esplorado qui a Lisboa, che sono pronto a giocarmi l'unghia del mignolo del piede sinistro che andrebbe fortissimo.
Ovviamente, dev'essere buona. Perché i portoghesi possono pure capirne poco di pizza; ma sono delle temibili buoneforchette.


3. L'INSEGNANTE DI ITALIANO UFFICIALE


Meglio se bem-disposto.

L'italiano é una lingua bellissima, é ou não é?!?! È. E i portoghesi, che l'inglese a diferenza di noi lo masticano come i cowboys masticavano il tabacco, sono notoriamente attratti dalle lingue europee, soprattutto dall'italiano, lingua che considerano STUPENDA e per la quale nutrono lo stesso rispetto che hanno per la propria. Noi in fondo un pó ce ne freghiamo; la spiegazione potrebbe venire dal senso di identitá, ossia dal fatto che noi si é italiani da appena un secolo e mezzo, mentre loro - i portoghesi - sono portoghesi DA SEMPRE. Noi, si sa, prima ancora che italiani siamo siciliani, campani, pugliesi, toscani, lombardi, piemontesi, sardi; ogni Regione ha il suo dialet... Oooops, la sua LINGUA, e prima ancora che l'italiano parla la sua lingua, ma i portoghesi questo faticano a capirlo: per loro, l'italiano é OVUNQUE lo stesso, e alla fine avrebbero anche ragione, perché é quello che noi si studia a scuola, indipendentemente dalle nostre origini. Peró insegnate l'italiano a un portoghese e poi speditelo, chessó, in Veneto o in Calabria. Poraccio.

Basta che non glielo dite durante le lezioni.


4. L'IMPORTATORE DI PRODOTTI TIPICI




....Perché dato lo spaventoso aumento della comunitá italiana a Lisboa, i tempi sono ormai maturi per una bella loja italiana di prodotti d'importazione, che venda cibi e bevande 100% made in Italy tra liquori, vini, oli, latticini, salumi, condimenti, confetture, dolci, biscotti regionali e altre cose buone provenienti da tutte le regioni italiane e selezionate in base alla loro peculiaritá. Centinaia di prodotti impossibili da trovare qui, che farebbero la gioia di tutti gli italiani residenti a Lisboa (sempre in attesa del famoso pacco della famiglia) e siiiiiiicuramente andrebbero forte anche tra i lisboeti, che cosí potrebbero acquistare sotto casa le famose, originali leccornie italiane delle quali tanto hanno sentito parlare e che i sedicenti ristoranti italiani gli propinano a prezzi scandalosi.




5. IL CALCIATORE MODESTO



Pansate di avere del talento a giocare al pallone?!?!? Il Rio Ave, l'Olhanense, la Gil Vicente e decine di altri piccoli club destinati a perdere dignitosamente, vi aspettano. Il rancio é buono e la panchina comoda.



6. L'ACCOMPAGNATORE

Come Roy Gigolo, mister "il mio mestiere è collezionare attimi".

Volete mettere essere una ricca tia sessantenne di Cascais, inguaribile zitel... volevodire, single, e farsi accompagnare a cena in uno di quei ristoranti spacchiusi in riva al mare da un bello stallone italiano in giacca, cravatta, baffetti e mandolino???? Uuuuuu immaginate l'invidia delle amiche!!!! Se disponete del, e disponibilizzate il, fisico giusto; se vi sono sempre piaciute le donne mature, diciamo cosí, da spremere; se vi siete sempre immaginati in slip, occhiali da sole e ombrellino sulla spiaggia in riva all'oceano, a non fare una well loved miiiinghia, questa é l'attivitá che fa per voi: basta un investimento tutto sommato alla portata di tutti (un sito ben fatto e un paio d'ore di palestra al giorno), una faccia da culo come quella di Roy e l'apprendimento di appena tre, quattro frasi in portoghese, che tanto a tavola piú parlate italiano meglio é, che la tia non chiede altro; voi parlate lei ritorna giovane, voi bestemmiate l'intera gerarchia angelica, lei dice ma che musicale la lingua italiana.
Scherzi a parte, se vi buttate in questo business in Portogallo, meglio che impariate ad essere dei veri gentlemen: gigolo sim, mas bem educado pá! Importantissimo. Ricordatevi inoltre che nel caso degli accompagnatori non é un'obbligo finire a letto, ma pensate a quanto potrebbe essere generosa una Tia sessantenne di Cascais, specie a cavallo delle feste natalizie.



7. L'INSTALLATORE DI BIDÈ




Perché in Portogallo, esattamente come in Brasile, é raro incontrare un bagno fornito di uno di questi pezzi di rubinetteria SEMPRE GHIACCIATI, tanto da giustificare una pagina web che spiega come si usa.




Soprattutto nelle case antiche, scordatevelo: pensate che io, in 4 anni e rotti che vivo qui, ho cambiato 6 case e solo adesso posso vantarmi di avere un bidé, per dire che il trasloco é stato lungo e duro ma ne é valsa la pena, ouh, c'ho il bidé.
Ora, se riuscite a convincere tutti i portoghesi che dopo aver cagato invece di farsi una doccia é molto piú pratico e veloce farsi un bidé, che per stare a passo con L'Europa tutti devono averne uno, e soprattutto se riuscite a costruirne di NON GELATI, potete tranquillamente buttarvi nel negocio dei bidé.



8. L'ORGANIZZATORE DEL CIRCOLINO



Se di comida non ne capite un kazoo, ma c'avete la stoffa per le relazioni pubbliche, lasciate perdere la loja italiana di prodotti tipici e aprite un circolino italliano, una Casa da Italia: anche se il concetto vi puó sembrare un pó pacchiano, sappiate che qui a Lisboa le "case" di Paesi stranieri (e addirittura di Regioni interne al Paese) vanno fortissimo, e che in molti Paesi stranieri c'é giá un "Circolo italiano" gestito da e per italiani, basta farsi un rapido giro sul web per rendersene conto (qui quello finlandese, qui quello di Marrakech). A cosa serve un circolo italiano? Semplice: a concentrare le energie; a organizzare e ospitare mostre, spettacoli, concerti, cene, conferenze, proiezioni, dibattiti, corsi, mercatini, sfilate, tombolate ecchipiúnehapiúnemetta, il tutto ovviamente, rigorosamente incentrato sulla cultura italiana, e ad uso e consumo della succitata comunitá di italiani a Lisboa che negli ultimi anni é aumentata a vista occchio, rendendo - di fatto - inspiegabile l'assenza di un posto simile. Vero, c'é l'istituto italiano di cultura di lisbona (viva!), ma qui parliamo di una vera e propria casa, come la si intende qui, che serva da punto di incontro e di riferimento per chi c'é e chi arriva, da info-point, spazio aggregativo e officina di progetti, e che faccia da "ponte" tra la cultura italiana e quella portoghese, preoccupandosi FINALMENTE di "amalgare" tutto il potenziale inespresso di questa massa di rifugiati politici.

Sarei pronto stavolta a giocarci l'unghia del mignolo del piede destro. Perché ci credo, eh.



9. L'EDITORE




E perché no? L'idea del circolino vi sembra troppo dispersiva? Forse vi accontentereste di dirigere una rivista, concentrando le energie di cui sopra in un unico contenitore cartaceo, magari bi, o semestrale, con gli stessi identici fini e propositi? Ben venga: a mio modesto parere, i tempi sono maturi ANCHE per un magazine "lisboeta" fatto da e per italliani, che concentri numero dopo numero quelle che sono le varie realtá tricolore nella capital alfacinha e in generale in Portogallo; me lo immagino ovviamente bilingue e suddiviso in varie sezioni, tra arte, letteratura, musica, politica, attualitá.

Non mi sono rimasti piú unghie dei diti mignoli nei piedi. Passiamo ai peli del naso?




10. Il POSTEGGIATORE




No, dai, scherzo :)


That's all, folks! Non ne ho piú! Se volete lasciare un commento qui sotto, con la vostra idea di negocio a Lisboa, siete i benvenuti. Se volete lasciare insulti, pure. È gratis.


Até breve!!!! (contaci)

9 commenti:

  1. Olà, sou Luisa e estou em Algarve,para agora!Altre idee,por favor...voglio andare a Lisbona!ciao

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    1. Olá Luisa! Arriveranno, promesso :) Ma anche voi, impegnatevi un pó, su!!!

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  2. Olá,
    moro em uma cidade de ascendência italiana. A cidade toda foi fundada por emigrantes italianos. Adoraria conhecer a Itália!

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  3. sono un cuoco italiano e vorrei aprire una gastronomia di pasta fresca ..lasagna.ravioli.tortelli.tagliatelle ..tutto fresco fatto in casa...qualcuno può aiutarmi?...la mia mail groufy@gmail.com...
    cordiali saluti Alessandro Faedda

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    1. Prova questo sito per cominciarè...
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  4. Non scegliere a caso... se cerchi bene c è il prodotto giusto per te. Prova gioco da spiaggia con pallone titti (5 pezzi). Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ2OTQ0MjA3NywwMTAwMDA2NyxnaW9jby1kYS1zcGlhZ2dpYS1jb24tcGFsbG9uZS10aXR0aS01LXBlenppLmh0bWwsMjAxNjA4MjIsb2s=

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  5. Vorrei trasferirmi in Portogallo al su a Villamoura Marina e aprire un Ristorante Pizzeria utilizzando prodotti tipici pugliesi credi che l'investimento in quella zona debba essere molto alto? Credi sia giusta come zona? Ci ono scuole per il mio piccolo di 8 anni?

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