Per me - e, di riflesso, per il Blog - l'anno si apre invece con una di quelle polemiche assurde che "grazie" a internet diventano di dominio pubblico, per cui in men che non si dica il tuo lontano zio, la terza moglie di tuo cugino di secondo grado e l'intera comunitá di amici facebookiani ti chiede conto&ragione....
È successo che lo scorso ottobre ho rilasciato un'intervista al blog Io torno se...
Questa. |
....Un blog che sulla scia mariomerola dei piú celebri Vivo Altrove e Italians in fuga, e secondo le stesse intenzioni dell'autore Antonio Siragusa, vuole dare voce agli "espatriati disposti a tornare in Italia".... Ma attenzione, "a determinate condizioni"; il titolo dice tutto: sulla carta, il blog si propone di pubblicare le loro "proposte di cambiamento" per "favorirne il rientro". Nella pratica, giovani italiani emigrati all'estero vengono esortati a stipulare virtualmente un compromesso con la terra che gli ha dato i natali, esponendo - piú che proposte - richieste e sogni. Che alla fine potremmo semplificare nel desiderio comune di essere finalmente rispettati, riconosciuti e magari svolgere la professione per la quale si é studiato a casa. Il che - almeno inizialmente - conferisce al blog un'aria piuttosto "viziata" dal concetto che "chi se ne va" lo fa esclusivamente perché non gli é stato dato qualcosa, e per questo tornerebbe volentieri se tale cosa gli fosse offerta su un piatto d'argento, in cambio del ritorno.
Se peró si scorre la lunga serie di post pubblicati fino ad oggi.....
.....Ne viene fuori un ritratto tutt'altro che "costruttivo", anzi piuttosto desolante: quasi nessuno degli ospiti del blog, infatti, propone qualcosa né tornerebbe davvero in Italia, perché l'Italia iun questo blog appare semplicemente come il (triste) luogo dal quale sono partiti per "costruirsi una vita" altrove, una vita spesso piú gratificante di quella che avevano prima e che se vogliamo ce li mostra come "vincenti" rispetto alla realtá che molti loro coetanei "che sono rimasti" vivono nel Bel Paese, per cui la sensazione finale del lettore é quella del "chiglielofafare" piuttosto che quella del "ahsperiamochetornino".
Questa é stata la cosa che mi ha lasciato un pó perplesso quando mi é stato proposto di partecipare raccontando la mia esperienza a Lisboa. Davvero, all'inizio non sapevo nemmeno cosa rispondere: personalmente, ancora non vedo alcuna ragione per tornare; ma non perché reputo l'Italia una girlfriend in a coma, o perché non riconosca le mie origini (tutt'altro), semplicemente perché sono passati piú di 4 anni e dopo tutti i sacrifici fatti per "integrarmi" in un Paese straniero, dopo tutte le "conquiste" e le "certezze" ottenute, a 34 anni non mi faccio riportare indietro dalla nostalgia canaglia. Dico indietro, perché effettivamente sento di essere andato avanti, in termini puramente personali che non hanno niente a che vedere con la realtá "collettiva": il Portogallo per me é stato l'inizio di una nuova vita a 360 gradi, per altri puó essere un luogo di passaggio, per altri ancora un incubo, per caritá. fatto sta che alla domanda Torni se...? Io risponderei Non torno nemmeno se, ed é esattamente quello che ho fatto, durante una bellissima chiaccherata su Skype.
Questo in pratica il succo del mio (provocatorio, ma sensato) discorso: vivo fuori dal mio Paese perché non mi sentivo soddisfatto, qui lo sono, e in quanto soddisfatto - io - rimango, e pazienza per le arancina al burro e i cannoli. Anche se, ovviamente.....
....Eppure.....
Da questa mia considerazione é stato tratto il fantastico titolone:
....Perfettamente funzionale al blog, che non si risparmia nell'aggiungere un virgolettato aaaassolutamente inventato - nello stile dei migliori tabloid inglesi - dove il sottoscritto stipula il suo personalissimo, surreale patto col Paese che lo ha preso a calci in culo:
Titolone che il "quotidiano dell'Emilia Romagna e delle Marche" Il Resto del Carlino, ha oggi ulteriormente caricato d'enfasi:
Dice: E CHE CI FAI TU NEL RESTO DEL CARLINO??????? É quello che vorrei sapere anch'io. Fatto sta che nell'edizione cartacea odiena del giornale compare un surrogato della mia intervista a Io Torno se..., con tanto di foto a colori.
Cosa che scopro SOLO grazie a uno zio residente a Modena (che poverino si é scottato col caffé mentre leggeva), il quale oggi pomeriggio mi ha avvisato di avere un nipote famoso.
Allora, analizziamo velocemente la questione: parrebbe che, se tu italiano all'estero rilasci un'intervista (tra l'altro rimaneggiata) al blog Io torno se.... ("il blog degli espatriati", cit.), questa puó essere ceduta (ancora piú rimaneggiata) ad un giornale cartaceo a tua completa insaputa.
In cambio di pubblicitá. |
Il RdC infatti non ha fatto altro, sembrerebbe col beneplacito del sig. Siragusa, che copiare/modificare/incollare il post apparso su Io torno se...., senza prima contattare il protagonista dello stesso e restituendone un messaggio completamente fuorviante e ingannevole, direi quasi OFFENSIVO per chi la mafia la combatte OGNI GIORNO "SUL TERRENO", rimanendo in Sicilia. Un pensiero che chi mi conosce bene sa che NON MI APPARTIENE e che MAI avrei lasciato passare se mi fosse stata data l'opportunitá di partecipare alla costruzione dell'"articolo".
Se all'epoca dell'uscita dell'articolo sul blog ho "accettato" alcune discrepanze realtive alla VERA intervista che ho rilasciato (e che ancora CONSERVO), stavolta non posso non dissociarmi PUBBLICAMENTE da quanto comparso oggi in questo "giornale" che ironicamente dimostra ancora una volta quanto in Italia la gente non se ne vada tanto per la mancanza di possibilitá....
...Quanto PER LA MANCANZA DI ONESTÀ, materiale ed intellettuale.
Chi trova la veritá, infatti, difficilmente si rigetta nelle braccia della menzogna. Purtroppo, questa spesso ti segue braccandoti come un cane. O come un brutto ricordo.
Come di un posto che nella menzogna, per interesse o stupiditá, ci sguazza.
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Aggiornamento di lunedi 6 gennaio, ore 14:33
Mi sembra doveroso, visto l'eco che il caso sta avendo in rete, informare i lettori del blog che tra ieri sera e oggi sia il sig. Siragusa proprietario del blog Io torno se... sia il giornalista autore dell'articolo del RdC sig. Caccamo, si sono messi a disposizione per chiarire l'accaduto. In particolare vorrei pubblicamente ringraziare il sig. Caccamo, anzi Giorgio, con il quale stamane c'é stato un cordiale scambio di mail che per correttezza nei confronti dello stesso - e aggiungere chiarezza sulle mie motivazioni - riporto qui di seguito.
personalmente, considero chiusa la vicenda.
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Gentile sig. Caccamo,
ho avuto il suo contatto e-mail da
Antonio Siragusa, autore del blog Io torno se.... Le scrivo in
riferimento all'articolo sugli italiani all'estero comparso ieri sul Resto del Carlino, dove é stato pubblicato con tanto di foto a colori un "estratto" dell'intervista che lo scorso ottobre ho rilasciato al blog. Cosa che ho scoperto solo grazie ad uno zio residente a Modena, il quale ieri pomeriggio mi ha chiamato avvisandomi di avere un nipote famoso.
Passi se ero completamente all'oscuro della pubblicazione (il sig. Siragusa infatti potrebbe almeno avvisare gli ospiti del suo blog che i post a loro dedicati potrebbero essere ceduti ad altre testate): prevalsa la contentezza, ho chiesto a mio zio di inviarmi una scannerizzazione della pagina; che dire, sono rimasto atterrito! Con questa mail vorrei spiegarle il motivo del mio disappunto, sperando di incontrare la sua comprensione e poter in qualche modo rimediare all'inconveniente.
Vengo subito al dunque: quello che mi ha sconvolto é stata la scelta del titolo - "Torno se muore la mafia" - che trovo assolutamente fuorviante se non addirittura denigrante della mia persona. Non certo perché al contrario sia "fan" della criminalitá organizzata.... Il fatto é che non é pensabile subordinare un mio eventuale "ritorno" a una cosa del genere, senza offendere la comunitá dalla quale provengo... Non é stato fatto altro che copiare/modificare/incollare il post apparso su Io torno se...., senza prima contattare il protagonista dello stesso e restituendone un messaggio ripeto completamente fuorviante e ingannevole, offensivo per chi la mafia la combatte OGNI GIORNO "sul terreno", rimanendo in Sicilia. Un pensiero che chi mi conosce bene sa che non mi appartiene e che MAI avrei lasciato passare se mi fosse stata data l'opportunitá di partecipare alla costruzione dell'"articolo.
Intendiamoci, comprendo la vostra necessitá di "semplificare", ma non posso accettare che dalle mie affermazioni venga tratto un "titolone a effetto" che peraltro lascia pensare che Marco Sabatino se ne sia andato voltando le spalle a una "terra di ingiustizie" e ai meno fortunati che vi sono rimasti, stipulandando poi questa sorta di compromesso secondo il quale il suo "ritorno" é possibile solo SE la mafia, per l'appunto, "muore". Quando invece per combatterla muiono e sono morti decine e decine di brave persone... E come se queste morissero per il suo ritorno....
In questo senso, trovo la scelta della parola "muore" assolutamente di cattivo gusto e le chiedo per favore la possibilitá di rettificare, attraverso la pubblicazione di un trafiletto o se preferisce di un estratto di questa mia mail. è molto importante.
Sono sicuro che comprenderá le mie ragioni e per questo con fiducia attendo una Sua gentile risposta, sperando di non arrecarle troppo disturbo.
Con un sincero augurio di buon anno,
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le rispondo brevemente. Mi spiace se quello che è nato, rimane e rimarrà con intenti tutt'altro che denigratori venga percepito in maniera opposta. Ho girato a chi di dovere e competenza la sua richiesta e segnalazione.
Lei ha parlato della "nostra" necessità di semplificare: la sua storia era apparsa a tutti tra le più interessanti e il titolo che lei contesta non aveva alcun intento fuorviante. Anzi.
Sono siciliano anche io, anche io costretto a lasciare la mia terra. Con gentilezza ma fermezza le rispondo: ho avuto un parente ucciso dalla mafia molti decenni fa, MAI utilizzerei l'argomento con leggerezza.
Mi scuso per il disguido, posso assicurarle la buona fede.
Buona giornata, buon lavoro e buon anno.
Giorgio Caccamo
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Gentile sig. Caccamo,
la ringrazio per la celere risposta.
Non potevo sapere che fosse mio
conterraneo e che avesse vissuto traumi simili ai miei, questo ovviamente
cambia tutto: credo nella sua buona fede, accetto le sue scuse e
contemporaneamente mi scuso anch'io se senza volerlo l'ho offesa; anche se,
proprio in virtú delle nostre esperienze in comune, confido nel fatto che le
mie motivazioni non le siano apparse completamente insensate.
La ringrazio ancora per aver girato
la mia segnalazione a chi di competenza, spero di ricevere presto un feedback
Buon lavoro anche a lei,
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Un cordiale saluto.
Sono stato a Lisbona 5 mesi lasciandoci letteralmente il cuore. Dopo Roma forse riuscirei a vivere solo a Lisbona!
RispondiEliminaFai bene a non tornare perché Lisbona è unica. Grazie anche per i due bellissimi post sulla musica portoghese. Sto ascoltando un po' di cose da te consigliate!