mercoledì 31 luglio 2013

10 modi di dire portoghesi | Lo slang giuovine di Lisboa

Ora Bem, per prima cosa devo ancora una volta ringraziare quanti - mentre io latito - continuano a visitare il Blog di Mundo e a scrivere alla sua e-mail come se si trattase tutto in uno di un'agenzia di viaggi, dell'ufficio informazioni del Turismo e del Collocamento: siete un amore e come avete visto piano piano rispondo a tutti, con precedenza a quelli che promettono ginjinhas gratis (grazie Cristiano, fico á espera!); la tendenza si é invertita e, complici le ferie alle porte, le visite al Blog ultimamente provengono soprattutto dall'Italia (Roma e Milano in testa), segno che molti paesani si apprestano a visitare la capitale alfacinha quest'estate, e magari navigando in rete capitano qui in cerca di qualche dritta seria sulla cittá: poveri illusi.
Ad ogni modo, siccome non voglio lasciarli proprio a bocca asciutta, ho pensato di fare un'altro post del genere 10coseche, cosí vi viene piú facile fare le ricerche su Google.


Ma moooolto piú facile


Ora, siccome provengo giusto dal mio viaggio all'isola ecologica di quartiere dove anche questa settimana - con l'aria di un ufficiale delle SS al Bücherverbrennungen - ho gettato nella campana della carta decine di giornali e riviste, pensando a quanti maledetti Euro buttati, e siccome sulla via del ritorno a casa ho incrociato due regazzini col capello alla Cristiano Ronaldo, ed uno diceva all'altro "''Tava bué da fixe, meu", allora mi sono detto: ma magari ai giuovani che vengono in vacanza fará comodo sapere in anticipo come parlavo i giuovani di qua. Cosí, puó sempre servire, digo eu; anche perché nei dizionari certe cose non le trovi mica, eh.

Allora andiamoci a vedere il significato di 10 modi di dire portoghesi - e, claro, lisboeti - che fanno parte del dia a dia. Scopriamo insieme lo slang urbano di Lisboa, insomma! 

Per rimanere in linea con gli altri post del Blog, ho deciso di associare ad ognuno di loro una fotografia, che lo so che vi piace guardare le figure: sappiate che ho pubblicato sempre LA PRIMA immagine che é saltata fuori su Google Imagens col termine inserito.

Quasi sempre.



1. MEU



Letteralmente significa "mio", ma di fatto deve tradursi col nostro "Compá", "Fraté", "Cuggí", ecc (in base alla Regione)... È utilizzato come una specie di virgola, o di punto finale delle frasi, nelle conversazioni tra amici: "Estas bom, meu?", "Então, gozaste das ferias, meu?", "Queres vir jantar, meu?". "Acreditas, meu, foi brutal" e via discorrendo. Si puó in realtá anche semplicemente chiamare una persona conosciuta con "Ó meu!". Meu, meu, meu: di fatto, puó capitarvi di sentirvelo spiaccicare in faccia anche da chi manco vi conosce: in questo caso, il meu diventa una forma pressappoco ruffiana per mettervi a vostro agio, soprattutto quando utilizzato per chiedervi qualcosa: um cigarro, um isqueiro, un gettone telefonico.

Guarda caso l'immagine uscita com Ó meu (semplicemente meu é troppo generico) rimanda a una certa troca di effusioni tra due esseri che, fondamentalmente, sono... Umh, diversi.
Senza offesa per nessuno, ovvio.




2. FIXE



Questa é praticamente una costante. Quando sentirete per le strade fixe di quá, fixe di lá, o meglio ancora, se qualcuno vi dirá tutto contento Fixe! guardardovi dritto negli occhi, sappiate che non vi sta chiamando di pesce (si pronuncia infatti come l'inglese Fish), tutt'altro, sta facendovi un complimento: il significato é piú o meno lo stesso del nostro "Forte!", del preistorico "Ganzo!o di "Micidiale", se siete palermitani sopravvissuti agli anni '90: in pratica, un tipo fixe é un tipo simnpatico, cool, nice, come l'amico della cumpa che faceva ridere tutti con le sue clamorose cazzate. O "Massiccio", come il compagno di liceo che si limonava tutte le ragazze bone della scuola. Dipende. Natutralmente, il termine si é allargato dalle persone alle cose: un film puó essere fixe, una serata con gli amici também, persino una promozione della compagnia dei telefoni - se veramente conveniente - puó di colpo essere apostrofata come fixe.

L'immagine uscita non ha bisogno di commenti: a questo smiley é persino cresciuto un braccio.

Per concludere, non posso trattenermi dal raccontare quella volta in cui ad Alfama, mentre stavo seduto in una tasquinha, una querida cameriera si rivolse agli inglesi seduti al tavolo accanto al mio con un cordiale: "Então: 'tá tudo fixe?" ("Allora, va tutto bene?"). E loro, probabilmente giá pieni fino a scoppiare: "Fish? Nononononononononono".



3. BACANO 



Praticamente uguale nella pronuncia al nostro Baccano, l'aggettivo Bacano non ha niente a che vedere coi rumori molesti; é in realtá tutt'altro che negativo: un tipo bacano, o una cosa bacana, é fixe, non si sa se piú o meno fixe del fixe vero e proprio. Ho interpellato la Senhora Mundo al riguardo, e nemmeno lei ha saputo dirmi la differenza, pertanto possiamo concludere che i termini Fixe e Bacano significano la stessa cosa, sebbene il primo sia decisamente piú usato.

Venendo alla foto, digitando Bacano non ti va a spuntare quel simpaticone di Carlos Valderrama, l'ex calciatore colombiano noto per aver vinto due volte il premio per il Calciatore sudamericano dell'anno e - ancor di piú - per la sua spledida chioma afro? Leggo su Wikipedia che "la sua caratteristica capigliatura (...) venne da lui ideata all'età di diciotto anni quando, raggiunta la maggiore età, si considerò un "uomo libero" e decise pertanto di farsi crescere i capelli come più desiderava". Un pó come i 3/4 dei diciottenni della Terra.

Bella idea, Carlos.



4. BUÈ

Arrivata in Portogallo alla fine degli anni 70 con i Retornados (termine appioppato ai portoghesi di razza bianca che, dopo l'Indipedenza delle colonie in Africa sono rientrati in patria), la parola Bué viene da UNA DELLE LINGUE piú parlate in Angola, il Quimbundo. Significa, o almeno viene usata, per dire "muito", molto: "Estou bué da fixe", "Ó filme estava bom, não estava? Bué!!!", "Aquela rapariga está bué da gira".






La foto? Uno dei vigneti intorno a Bué, villaggio di circa 400 anime sito.... Nel centro della Francia. Bué da longe, pá.



5. CENA

Ora, una Cena (pron. sena) puó essere tutto e mais alguma coisa; letteralmente significa scena ma puó essere utilizzato come sinonimo di qualunquecosavipassiperlamente: voglio dire, a patto che il vostro interlocutore sappia di che cena si sta a parlare: é cosí che potete "Contar-lhe uma cena", oppure chiedergli "Tens uma cena?", confidargli che il bacalhau mangiato a casa di vostra cognata "Era uma cena horivel" o che siccome fa caldo vorreste "Uma cena fresca para beber". Capito la cena? Pronto.

Ovviamente, cosí come uma cena puó essere horivel, puó essere anche Fixe, o Bacana. A questo punto dovreste aver imparato giá una frase intera: "Aquela cena está bué da fixe, meu".

La foto: siccome col semplice Cena mi viene fuori il wrestler John Cena...





....Ho optato per.... No, no. sai che c'é? Teniamo Cena.Vá, uma cena qualquer.




6. MITRA

Altro termine che a un italiano puó apparire ambiguo, mitra non ha niente a che vedere con l'arma da fuoco "automatica individuale portatile" piú temuta dai banditi, né con la divinitá indú Mitra; si tratta, piú semplicemente, di una maniera di dire ridicolo: um mitra, per intenderci, é un tipo buffo, uno che fa scemenze dalla mattina alla sera, chiaramente innocue, e che per questo si puó allegramente prendere per il culo. Viene usato soprattutto in tono scherzoso, tra amici, un pó come il nostro bonario "Che scemo!!!".


Esattamente.



7. TIPO


Questa é facile: Tipo, esattamente come in Italia, é qui in Portogallo una delle maggiori PIAGHE del linguaggio giovanile; loro tipo dicono tipo per dire tipo tutto. É tipo un intercalare. Non vuol dire tipo niente. Tipo.




La foto: una t-shirt tipo.




8. BRUTAL


Anche qui c'é poco da dire; su una scala da zero a 10, Brutal é 20. Brutal puó essere questo:






o questo:





ma anche questo:






Insomma, senza nemmeno stare a chiederlo alla Senhora Mundo, che non ne vale la pena, direi che Brutal é tipo uma Cena Fixe (o Bacana) elevata all'ennesima potenza.


Non bastava una foto.



9. BEZANA


Dire Bezana é come dire bebedeira, il nostro sbornia o, se si tratta di una bezana mesmo brutal, coma. Di quelle botte che alla mattina mentre cerchi di tornare a casa, dopo una notte passata aos copos....





.... Ti addormenti in piedi.



10. 'TÁ A BAZAR


Questo é bello: il termine Tá a bazar (che Google Imagens illustra cosí:)






é una maniera di dire "Vamo-nós embora?" (andiamo via?). Va usato quando ti sei, diciamo cosí, triturato le palle di stare in un posto, ti alzi e te ne vai.


Ancora piú uomo libero di Valderrama.



Tipo.


3 commenti:

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