mercoledì 2 maggio 2012

1° Maggio 2012 a Lisboa | Una marcia contro la crisi

Precari lettori del Blog di Mundo, bom dia! Esattamente come l'anno scorso, ieri siamo tornati a commerorare il giorno dei lavoratori in un particolare momento in cui - diciamolo - da festeggiare non c'è proprio un piffero, anzi un kazoo. Mentre la crisi avanza, il desemprego aumenta ovunque e la stessa Europa scricchiola... Mentre il maledettissimo Spread scende e poi sale, poi riscende poi risale, mièvenutoilmaldimare, noi poveri cristi di ogni latitudine si è tornati in piazza per unirci in un abbraccio solidário e manifestare contro il lavoro precario, l'odioso debito da pagare alle banche e le conseguenti, pesanti medidas de austeridade che dovrebbero risanare i conti distruggendo lo stato sociale. Questo, beninteso, succede qui in Portogallo così come in Spagna, in Italia e naturalmente in Grecia, dove è già rimasto ben poco da distruggere (anche se qualcosina si trova sempre); in maniera minore, succede anche in Francia e nella "virtuosa" Germania. Ebbene si, cari amici, tutti - nessuno escluso - paghiamo la loucura di un manipolo di scienziati pazzi che poco più di un decennio fa ci ha trascinati in questo esperimento mal riuscito che si chiama: Eurozona.


Ora, come sa mi chi segue abitualmente, non amo molto parlare di politica in questo blog, dove alla fin fine ci si occupa di Portogallo e in particolar modo di Lisboa come se fossero l'ultimo avamposto del paradiso, ben sapendo che così non è. Perciò, come di consuetudine, e senza aggiungere altro, andiamo a vederci un breve reportage fotografico della manifestazione di ieri, che poi si torna alle spiagge assolate, ai ridenti barrios popolari e al bacalhau com nata perchè ouh! Vogliamo illuderci che va tutto bene.



Come ci si aspettava, si è trattato di una manifestazione imponente, che ha contato la partecipazione di migliaia di persone; studenti, lavoratori precari e non, sindacati, parti sociali e movimenti indipendenti, giovani, anziani, bambini, famiglie e single, hanno inondato la città con un rumoroso ma pacifico corteo che ha praticamente percorso da una parte all'altra di Lisboa, partendo dalla centralissima Praça Camoes fino a raggiungere la zona di Alameda.


Senza dimenticare di fare una "puntatina" alla statua dello zio Fernando...

...Che molto educatamente ha salutato il popolo.

I manifesti e gli striscioni sono stati come al solito tanto incisivi quanto creativi...












Scendendo dalla Rua Garrett il corteo ha imboccato la Rua do Carmo...

 




.
...Passando sotto al ponticello dell'Elevador de Santa Justa...

 




...In direzione della Praça D. Pedro IV, meglio nota come Rossio.







Da lì ha proseguito in direzione di Praça Figueira....



.
...Passando di fronte la statua di D. João I, decimo re del Portogallo...






....Per poi proseguire ancora in direzione della Praça Martim Moniz...





.... Dove qualcuno ancora vende i garofani avanzati dal 25 di aprile :)





Da questo punto il corteo ha assunto proporzioni enormi: è qui infatti che gli "indignados" e i diversi gruppi sindacali sono confluiti...






...Prima di avanzare tutti insieme - e sem medo - verso la lunga Avenida Almirante Reis...




...Che si è praticamente trasformata in un incessante fiume umano...


...Come al solito composto da anziani, adulti....


...E giovani :)


....E chi non è sceso in strada a protestare, ha affisso la bandiera del Portogallo al balcone. Estamos convosco!, "Siamo con voi!", urlava qualcuno, applaudendo il corteo.

 



Tutto sommato, qui la festa non è stata poi così triste. Nonostante non si sia fatto nessun concerto. Almeno, ci si è abbracciati tutti, facendosi coraggio l'un l'altro. Credendo nelle potenzialità di un Paese che si è liberato da una dittatura lunga 40 anni con dei fiori. E che, con un pò di lungimiranza, può sottrarsi alle grinfie della Troika.

Perchè i portoghesi non son scemi: la "crisi" la paghi chi l'ha - artificialmente - creata. Ma qui, l'ho già detto, non si parla di politica.

6 commenti:

  1. quest'anno mi sembrava ci fosse molta più gente. e quel discorso mi sembrava potesse essere riproposto uguale e identico anche in italia :(

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  2. gosto que te referes a Portugal como "un Paese che si è liberato da una dittatura lunga 40 anni con dei fiori" :)
    Vanessa

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    Risposte
    1. Mi è stato "suggerito" da una bella persona :)

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    2. :)
      E não é um exagero. Derrubar um regime opressivo de 41 anos sem violência e com flore... Chega a ser romântico! É das coisas deste país que mais me dão orgulho. ^^

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  3. Mi fa molto strano leggere il blog di Marco Mundo visto che mi chiamo anche io Marco Mundo, eheheh

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