Se c'è una cosa che comincia a scarseggiare dopo otto ore di lavoro ripetitivo e noioso, quella è la fantasia. Ci sono giorni nei quali, nonostante la mia innata predisposizione ai voli pindarici, esco da quel girone infernale che è il mio luogo di lavoro completamente ammutolito e svuotato di ogni sogno. Anche se suona esageratamente tragico e napulitano, la monotonia della realtà quotidiana mi spegne, e sovente per ritrovare il mio abituale, diciamo, spirito sognante sono costretto a terapie d'urto non proprio salutari, tipo un ettolitro e mezzo di Ginja caseira....
"Sem rival", attenzione. |
<< Olà italiano!... Italiano vero!!! >> |
Ora, per mia fortuna si sta svolgendo in questi giorni a Lisboa il Monstra 2011, un bellissimo festival internazionale di cinema d'animazione. Ieri sera, sopraffatto dall'ennesima giornata trascorsa a vender fumo (nel senso metaforico del temine, s'intende), appena uscito da lavoro decido di concedere un incentivo appena appena diverso alla mia fantasia e di andare a vedere uno spettacolo. Sfogliando il ricco cartellone del festival, scopro che danno L'Illusioniste (tradotto O magico in portoghese), film del 2010 di Sylvain Chomet (lo stesso del divertente Appuntamento a Belleville) tratto da una sceneggiatura originale del celebre attore e mimo francese Jacques Tati. Vogliamocivedereiltrailer? Vogliamo, vogliamo:
<< Olà italiano!... Italiano vero!!! >> |
Uuuuuuuuuu O_= |
Ma poco importa, il film è cominciato. Per me, 85 meritatissimi minuti di trance. L'Illusioniste, ragazzi, è un film semplicemente SQUISITO. Un'opera intelligente e visimamente deliziosa che riesce a tratti a divertire a tratti a commuovere; nonostante sia incentrato sulla figura di un mago - e dunque sull'incanto che la sua professione suggerirebbe - il film racconta alla perfezione l'ineluttabilità della vita reale, le difficoltà legate ad essa in un mondo in cui non tutti hanno il tempo o la voglia di mettersi a sognare e dove clown, saltimbanchi, ventriloqui e giocolieri sono ombre di un passato ingenuo e innocente destinate a scomparire.
Tranne che per la presenza di alcuni brevi dialoghi, la storia è interamente raccontata tramite pantomima, e sorretta da una SPLENDIDA colonna sonora, il che le conferisce un tono ancora più poetico.
Per gli amanti delle sinossi: siamo nella seconda metà degli anni '50, il cinema e la televisione avanzano e un illusionita vede progressivamente sfuggire il proprio pubblico; costretto ad esibirsi in teatri di terz'ordine o, peggio, in feste nuziali, finisce un giorno in un pub in una sperduta cittadina sulla costa occidentale della Scozia, dove incontra una ragazzina innocente che gli cambia la vita. Alice - questo il suo nome - crede che i suoi trucchi siano realtà e decide di seguirlo ad Edimburgo. L'uomo non ha il coraggio di toglierle le illusioni, e per renderla felice e sorprendela sempre arriverà a fare i conti persino con la sua dignità d'artista. Ma un giorno Alice crescerà. E scoprirà che i maghi non esistono...
Qui trovate alcuni estratti del film. E ora l'ultima ginja prima di andare a letto. 1euro e 10 centesimi al bicchiere. Sognare, invece, non costa niente.
non sai davvero quanto ti invidio, potessi tornerei a Braga domani..
RispondiEliminaFantastico! Appuntamento a Belleville è un capolavoro...ha un character design e una narrazione da paura...anche questo DEVO vederlo!:D
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