Si diceva, nella prima parte del post, di come tuttora nel2015signoramia molti italiani continuino a pensare che in Portogallo si suoni solo il Fado. La colpa é loro, che nel2015signoramia non hanno ancora imparato a utilizzare Google. E un pó anche dell'enorme esposizione internazionale del genere, dal 2011 assurto a Patrimonio Immateriale dell'Umanitá dell'UNESCO. Una visibilitá che la restante scena musicale del Paese manco si sogna, anche se negli ultimi anni le cose stanno sensibilmente cambiando e, almeno per la stampa specializzata, la scena portoghese é riconosciuta come una delle migliori in Europa. Qui sul BdM questo lo abbiamo sempre saputo (date un'occhiata ai link a fine post per un refresh) e oggi con questi altri 5 artisti speriamo di provarlo definitivamente.
Il che non significa che l'argomento é chiuso; semplicemente, il prossimo che mi scrive chiedendomi Ouh!, Ma gruppi portoghesi non di fado? verrá bandito dai mundiali e messo alla gogna sulla pubblica piazza virtuale per 3 giorni e 3 notti.
Vamos lá!
JP Simões
È uno dei cantautori piú celebri in Portogallo, l'uomo col nome di un whisky j&p Simões, effettivamente noto per i suoi testi al, er, profumo d'alcool. All'insegna della miglior tradizione romantica, genio e sregolatezza convivono nella sua musica, che potremmo definire un misto di euforia, nostalgia e disillusione post-sbornia, ma senza mal di testa, che il vino - portoghese dop, ovviamente - era di ottima qualitá.
Dopo un'esperienza decennale in gruppi quali Belle Chase Hotel, Pop Dell’Arte e Quinteto Tati, nel 2007 esordisce col suo primo, bellissimo album solista, 1970, secondo il mio parere - che vale quanto quello di un tavernaro - uno degli album portoghesi piú belli di sempre (#accattátivillo). Con sonoritá che rimandano veeeeelatamente
(anzi VEEEELOSAMENTE) |
alla musica popolare brasiliana, é un disco effetto polaroid, straordinariamente vintage, con quella bella samba malinconica, che Mario fammene un'altro, chega de saudaGI, a realidaGI é que sem ela não há paz.
A 1970 seguono Boato (2009), album antologico dal vivo, Onde Mora o Mundo (con Afonso Pais, 2010) e l'ultimo Roma (2013), considerato dalla critica il suo miglior lavoro; cantato in portoghese, inglese, francese e italiano (La strada), é un disco stimolante e musicalmente piú vario dei precedenti: alla Bossa Nova e alla Samba si uniscono i ritmi africani, la Chanson francese, il Glam Rock, il Jazz. L'ironia e il cinismo (Rio-me de Janeiro, Samba radioactivo) restano invariati. Il vino buono non invecchia mai.
E proprio da Roma ci andiamo ad ascoltare Gosto de me drogar....
....Grazie alla quale capiamo che alla fin fine (e non poteva essere altrimenti) l'alcool non é che un rifugio come un'altro da una realtá violenta e opprimente.
Corvos
Proseguiamo con i Corvos, band nata come quartetto d'archi che suonava "rock strumentale" e successivamente apertasi alla voce e alle percussioni, cosa che secondo il mio solito inutilissimo parere, ha un pó snaturato il loro stile, perculiarmente incentrato sui virtuosismi di violino e violoncello.
In questo senso i loro album migliori restano il disco d'esordio Corvos Visitam Xutos (1999), dove rivisitano il repertorio del gruppo rock Xutos e Pontapés (prima o poi dovremo parlare anche di loro!) e il successivo, bellissimo Post Scriptum (2001), dove reinterpretano grandi classici di Kurt Weil, The Doors e Nirvana, tra gli altri. Seguono Corvos 3 (2003), dove appaiono i primi temi originali, The Jinx (2007), Medo (2010), e Corvos Convidam, uscito quest'anno.
Qui, siccome siamo a casa mia, ci fermiamo al 2001 e ci andiamo ad ascoltare la bella Futuro que era brilhante (ancora una cover di un celebre brano dei XeP):
Voi fate un pó come vi pare.In questo senso i loro album migliori restano il disco d'esordio Corvos Visitam Xutos (1999), dove rivisitano il repertorio del gruppo rock Xutos e Pontapés (prima o poi dovremo parlare anche di loro!) e il successivo, bellissimo Post Scriptum (2001), dove reinterpretano grandi classici di Kurt Weil, The Doors e Nirvana, tra gli altri. Seguono Corvos 3 (2003), dove appaiono i primi temi originali, The Jinx (2007), Medo (2010), e Corvos Convidam, uscito quest'anno.
Qui, siccome siamo a casa mia, ci fermiamo al 2001 e ci andiamo ad ascoltare la bella Futuro que era brilhante (ancora una cover di un celebre brano dei XeP):
Donna Maria
Dopo l'esordio nel 2004 con Tudo é Para Sempre, nel 2007 pubblicano Música Para Ser Humano, il secondo album. È dell'anno scorso invece Três, dal quale ci andiamo ad ascoltare Fado fatal...
Linda Martini
Ora, i Linda Martini. Considerati come una delle migliori band del panorama rock nazionale, hanno all'attivo tre EP (Linda Martini del 2005, Marsupial del 2008, Intervalo del 2009) e tre album: Olhos de Mongol (2006), il bel Casa Ocupada (2010), sicuramente uno dei piú bei dischi rock portoghesi di sempre, e Turbo Lento (2013). Rock alternativo, post-rock, "rock emozionale"? Ancora una volta le etichette servono a definire ma non a esplicare quella peculiaritá nel sound che, parafrasando un certo disco, potremmo chiamare "il lato saudadoso della luna", ovvero quella "portoghesitá" che volente o nolente traspare da TUTTI i gruppi portoghesi, persino nelle chitarre distorte e nell'energia quasi punk di molti pezzi dei LM, dove é onnipresente quel desassossego tipico dell'anima lusitana.
È veramente difficile scegliere un pezzo, perció andatevi a ascoltare As putas dançam slows e Amigos mortais, o ancora Este mar, e poi tornate qui, per chiudere in bellezza con Adeus Tristeza, rifacimento di uno dei pezzi piú celebri di Fernando Tordo...
È veramente difficile scegliere un pezzo, perció andatevi a ascoltare As putas dançam slows e Amigos mortais, o ancora Este mar, e poi tornate qui, per chiudere in bellezza con Adeus Tristeza, rifacimento di uno dei pezzi piú celebri di Fernando Tordo...
....QUEL Fernando Tordo che abbiamo conosciuto (e amato) qui. Tra Tordo e i LM, potremmo dire, c'é un abisso. Loro stessi smentiscono.
Gaiteiros de Lisboa
....In chiusura, una vera e propria istituzione; l'unica band con lo statuto di "Grupo de Manifesto Interesse Cultural" attribuito dal Ministero della Cultura portoghese; alzatevi dal divano e tirate via il casaco, che tra poco ci facciamo una bella sudata con gli adrenalinici Gaiteiros de Lisboa! Gruppo che si diverte (e si vede) a reinventare costantemente la musica tradizionale portoghese con un'apertura e una fantasia veramente fuori dal comune (molti degli strumenti che usano sono inventati e assemblati da loro stessi). La loro é Folk, perché attinge profondamente dalle radici musicali del Paese; ed é World, perché queste radici le contamina con influenze che ci conducono in Europa e nel mondo intero, costruendo un universo di possibilitá, che possiamo esplorare nella loro applaudita discografia, da Invasões Bárbaras (1995) a Avis Rara (2012), passando per Bocas do Inferno (2007) e Sátiro (2006).
Anche in questo caso mi é veramente difficile sceglierne una. A titolo puuuramente illustrativo, scelgo Lenga lenga, tratta dal primo album. Via con le danze!
E buon fine-settimana a tutti! :)
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