sabato 24 agosto 2013

Quando mamma e papá vengono a Lisboa

Saudosos leitores del Blog di Mundo, c'é un'emozione dell'essere giuovani italiani immigrati all'estero che tutti i giuovani italiani immigranti all'estero prima o poi sperimentano: la prima visita dei genitori. Quell'evento insieme speventevole e meraviglioso che é un pó una avaliação, un'ispezione all'abitazione (mamma) e un esame delle finanze (papá) alle quali bisogna sottoporsi, prima o poi, per tranquillizzare i vecchi e dimostrare che nonostante l'oroscopo avverso si, ce la si é fatta, che quando su Skype sorridevi felice non era (solo) per il vino, che nonostante tu sia partito senza una lira, oggi non ti manca niente, men che meno il famoso piatto di pasta, anche se la pasta della mamma, ci mancherebbe, é tutt'altra cosa, anzi mammagiácheciseimelafailapastaconlesarde.

Ora, nel mio caso specifico, parliamo del Portogallo: un Paese venduto in Italia - l'onirico, surreale Paese di Pulcinella - come un posto dove una specie di furacão peggio di Katrina e chiamato crisi sta distruggendo tutto al suo passaggio; un Paese dove la Troika, una nuova specie di febbre oceanica con origini forse nelle Azzorre, sta dimezzando il ceto medio e decimando le attivitá commerciali e i ristoranti, costringendo chi vuole mangiare fuori a farlo sui contenitori dell'immondizia, almeno su quelli ancora disponibili, dato che migliaia di senzatetto mutanti li usano come casa. Un Paese, insomma, á beira do abismo, dove ogni giorno bande organizzate di indignados tirano pietre al parlamento e flotte di ziganos maschi incinti si riversano in strada a chiedere l'elemosina. 

Un Paese insomma dove i genitori che ti vengono a trovare arrivano cosí:





Ma poi se ne vanno cosí:






Ora, da quando vivo a Lisboa, conoscendo diversi italiani residenti anche da piú tempo di me, mi é successo varie volte di essere invitato da amici - e partecipare, com todo o gosto - a jantares dove gli ospiti d'onore erano i loro genitori venuti a visitarli per la prima volta: cene tipicamente lisboetas, in tasquinhas super popolari dove, per farla breve, c'é ben poco di italiano. Aldilá dei commensali, ovvio.


-"...E para a sua senhora?"
-"Ah, lei vuole... Er... BACCALLAU"
-"Ehehehe. Com certeza. Pode ser á minhota?"
- "Mignotta sará sua sorella!!!!"

In queste occasioni, é sempre engraçado vedere come, alla fine della cena, noi - gli sconosciuti invitati seduti alla mesa, corredo umano della vita del/la figlio/a immigrato/a - ci trasformiamo tutti/e, grazie ad una parola buona detta dalla mamma o dal papá di turno, piccoli cenni di approvazione, in bambini piccoli: un candore che non ho tardato a ricambiare, quando Mamma Mundo e Papá Mundo sono venuti per la prima volta a Lisboa, l'anno scorso; il mio jantar, con tanto di tasquinha popolare e corredo umano di amici - italiani e, con molto orgoglio, portugueses - é stato un successo: ho delle foto che possono dimostrarlo, ma qui non siamo mica su Facebook, ouh.

Perció veniamo al dunque: i genitori che vengono qui a trovare i figli immigrati, gostam de Lisboa e do Portugal? Insomma, dopo aver visto coi propri occhi come si vive, cosa si fa, cosa succede, chi quando come e perché, approvano senza condizioni la scelta dei figli? 




Da quello che ho potuto vedere in questi anni, si. Dopo aver tirato un respiro di sollievo GIGANTE. Perché nonostante la crisi, la cittá é STUPENDA, non solo per la sua celebre luce e le sue meraviglie architettoniche, ma soprattutto perché é animada ma sicura, pulita e culturalmente vivace, e la qualitá della vita - se hai la fortuna di lavorare, of course - é in media piú alta che in Italia, tanto che alla fine sei pure CONTENTO di pagare os impostos (cosa alquanto bizzarra per un italiano), perché i servizi funzionano, la cittá é fruibilissima per il cittadino e VEDI CON I TUOI OCCHI le migliorie che, mese dopo mese, la Camara Municipal apporta alla cittá CON I TUOI SOLDI. Lisboa é di chi ci vive, e questo SI PERCEPISCE, ad ogni passo, anche nel bairro piú periferico; merito delle freguesias, traducibili nelle nostre circoscrizioni di quartiere, entitá amministrative che gestiscono il territorio come fossero piccoli comuni.

Credo, questo si, che molto dipenda dalla regione di provenienza degli stessi padri e figli: i miei ad esempio, provenienti dal profondo sud, ovvero da una Palermo ancora piú onirica e surreale della stessa Italia, alla quale (attenzione: opinionestrettamentepersonaleequestionabile) appartiene da appena poco piú di un secolo SOLO a causa di una volgare colonizzazione...


Volgarissima.


...I miei, ad esempio, hanno trovato Lisboa INCANTEVOLE, e da quando sono tornati a casa non vedono l'ora di tornare a trovarmi, soprattutto mio padre che dopo un paio di giorni a Lisboa giá mi inviava sms in un portoghese maccheronico. Sono soprattutto tre le cose che li hanno lasciati stupefatti:


A Lisboa lavano le strade, ogni giorno.


Le strisce pedonali sono rispettate e BIANCHE.
La gente per strada ha quest'espressione qui.


E voi, italiani a Lisboa? Come é andata coi vostri vecchi? Dicetecelo!!!!!





3 commenti:

  1. Ho sentito parlare sempre bene di Lisbona ma non ci sono stata e poi mi attirano le facciate di vari colori dei palazzi

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    Risposte
    1. Si bellissimi :) A tal proposito, qui sul blog puoi trovare alcune foto!

      Grazie per la visita!

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  2. "Volgarissima"! Mi hai fatto morir dal ridere (come sempre) :-D
    E comunque, parenti o amici, quando ripartono da Lisbona hanno sempre quell'espressione di chi è appena stato nel paese dei balocchi.

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