Sono sceso da casa convinto di andare a una manifestazione pro-legalizzazione. La giornata, come sempre avviene quando metti il naso fuori di casa, in questa città che è la città più bella del mondo, si è rivelata molto ma molto di più. Tanto che alla sera sono rientrato in casa felice come un bambino. E non ho nemmeno fatto un tiro spelacchiato. No, lo giuro.

Personalmente, condivido da sempre questo tipo di posizione. Potremmo stare a parlarne per ore, ma una cosa che nessuno potrà mai negare è che con la canapa ci si fanno miliardi di cose e che proibirne la lavorazione per mero, palese, miope perbenismo, è da stupidi.
La manifestazione, come mi aspettavo, è stata intergenerazionale, gioiosa, pacifica e colorata, ricca di personaggi curiosi e episodi inattesi, che mi hanno dimostrato per l'ennesima volta come la TOLLERANZA sia, nonostante tutto, ancora un valore in questo Paese. E come un evento "sopra le righe" come questo possa essere accettato col sorriso sulle labbra e forse finanche tenerezza da una popolazione che fondamentalmente non accetterebbe di vedere Lisboa trasformata nell'Amsterdam del sud Europa ma che, oh diavolo! In fondo non lo è già?
Dunque arrivo nel primo pomeriggio al Jardim dos Amoreiras, dove si concentrano i manifestanti. Un parco alberato di 6000 metri quadrati delimitato per una parte dall'antico acquedotto...
.... Dove per entrare passi sotto quest'arco qua:
Wooo |
Meravigliato e incuriosito entro, lo chiameremo così, nel giardino della perdizione, dove la festa chiaramente è già cominciata da un bel pezzo e alcune decine di giuovani drogati si preparano a occupare il suolo pubblico. L'immancabile camioncino sound-system è pronto a partire...
...Col suo classico seguito di giocolieri...
.... musicisti ....
..... e provocatori.
"Avete mai pensato a proibire il pino o eucalipto?": |
"Legalizzazione: - spaccio, - rischi, - danni, - ipocrisia. + informazione, + salute, + lavoro" |
Pronti, si parte! attacca dj!!!
We jammin!!!! |
Il corteo inizialmente è quieto e composto...
Ci sono tutti: bimbi,
giuovani...
.....E anziani.
E sotto lo sguardo vigile ma, diciamo così, discreto della Policia
(e un pò perplesso dei lisboeti),
"Papà ma chi è questa signora Marianna?" |
"Dice che fa bene alla circolazione..." |
... Prende piano piano possesso della strada. Dopo qualche minuto però, sciolto in ghiaccio, si trasforma in una bellissima, caotica festa. Ricca di musica....
.... E contenuti.
E tra una fumatina e l'altra....
.... Superato Principe Real, e ormai prossimo al celebre Bairro Alto (ne riparleremo!), il corteo è ormai avvolto da una strana cappa di fumo bianco.
Gli effetti sulla popolazione. Una ragazza spagnola distribuisce sorrisi e numero di telefono. Ma fin qui nulla di particolarmente strano.
Un ragazzo portoghese, per niente interessato alla cosa, fissa pensoso l'orizzonte. E anche qui direi tutto regolare.
Il flashone arriva con questo signore burlone che si affaccia alla finestra a lanciare farina....
.... Ma soprattuto con questa vecchietta che forse si è confusa.....
"Ma di quale PIANTA parliamo allora?" |
Hanno invece le idee chiarissime tutti gli altri. Cioè, proprio chiarissime, ora come ora.... Ma va beh...
.... W la vita.
E' per questo che, passando dal Miradouro di São Pedro de Alcântara, um dos mais populares pontos de encontro para os jovens lisboetas, abbandono il corteo e mi fermo per un pò a osservare compiaciuto il panorama. La vista è espantosa: la parte est della città, dalle mura del Castelo de São Jorge all'enigmatica Sè, dalla zona più centrale della Baixa fino al margine Sud del fiume Tejo.
La giornata è ancora quentinha. Vale la pena sedersi sull'erba a conversare sorseggiando (o tracannando) una della birra fresca. Sagres o Super Bock?
Maèlostessoguardanonècheabbiamaibencapitoladifferenza. Così insieme a un piccolo gruppetto di amicici decidiamo di trasferirci al vicino Miradouro di Santa Catarina, meglio noto come Adamastor, per via della scultura che sorge al suo centro, dedicata all'omonimo gigante mitologico, figlio di Terra, che osò ribellarsi a Zeus e per questo fu fulminato e trasformato in montagna.
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E come si dice, ci rimase di sasso. |
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Ma non ci dovevamo fare una birra? |
E' a questo punto che giradomi verso i ragazzi, dopo una ventina di minuti di totale rapimento mistico, esordisco con un convinto, commosso: "Vivo nella città più bella del mondo". Loro, da buon lisboaetas, non sembrano tanto d'accordo, imputano la frase alla dozzina di birre sagres&superbock che ci siamo bevuti, ma poi apprezzano il complimento e educatamente ringraziano. Mais uma? Claro!
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Cheers! |
Fizeste-me rir mais uma vez! A senhora na paragem do autocarro e o "Dice che fa bene alla circolazione..."... DEMAIS!
RispondiEliminaOlha, não acho que a vista do Adamastor seja maravilhosa mas sou de Lisboa, estou "mal habituada" ;-)
Vanessa