martedì 7 febbraio 2012

Oggi 6 febbraio alle 6 del pomeriggio....

....Lisboa mi è diventata all'improvviso malinconica. Non sto più pensando al mio lavoro. fa un freddo cane, il vento soffia a 34 km all'ora ed io, con l'aria da cane bastonato e la sciarpa fin sopra il naso, sto attraversando Praça Restauradores come se non la conoscessi. Vado alla Loja do Cidadão, al balcão della Sapo, a cercare di farmi spostate l'ora dell'appuntamento con i tecnici che verranno a installarmi internet.
Ho ricevuto un loro messaggio sabato mattina. Un simpatico sms, che mi comunicava che l'attivazione é stata agendata per giovedì 8, dalle 9 alle 13 del mattino. Certo.


Aspetto il mio turno e mi guardo intorno, sperduto. Non voglio fissare come un cane di punta gli impiegati al balcão, ma c'è ben poco da guardare, in tutte le direzioni.
Non stavo più pensando al mio lavoro. Cosa bisogna fare per 900 e rotti euro al mese.

Aspetto, e mi ricordo che anche l'anno scorso mi è successo uguale, proprio in questo periodo. Arrivati a fine gennaio, inizi di febbraio, Lisboa mi è diventata malinconica e fino alla fine di marzo non c'è stato niente da fare. Mi preparo psicologicamente al ruolo quando bippa il mio numero. A108, sono io. All'impiegata espongo il mio problema con fredda ineluttabilità. Dice: e che ora sarebbe ideale per lei? Dopo le 17e30. Va bene le invieremo un sms. Ma guardi che anche una mail andrebbe bene, anzi, la preferirei. No, no, mandiamo un sms, ribadisce lei con altrettanta ineluttabilità.
Quando ci salutiamo ci scappa a entrambi da ridere.

Esco pensando che forse era meglio la pennina. Rimetto su la sciarpa e mi incammino verso casa, l'accogliente "monolocale da single spelacchiato" che ho affittato poche settimane fa; la mia prima casa da solo, una grande conquista, evviva, bravo, applausi all'emigrante. E un pò mi spavento di questa piccola borghesia, di questa falsa sicurezza con la quale mi sono avvolto.

Rientro a casa, prima di ogni altra cosa accendo il pc e metto della musica. Subito dopo apro una birra; c'è da cucinare la cena e il pranzo per domani al lavoro.
Sulle mattonelle della cucina c'è attaccato un post-it, arrivato assieme a un pacco dei miei oltre due anni fa.

Dice: "Spero che ci sia tutto. Ti vogliamo bene. Papà, mamma e Claudia".

3 commenti:

  1. "Non c'è nulla che avvicini le persone più in fretta di una triste e malinconica comprensione"
    Milan Kundera

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  2. Anche se per me Lisbona è lo specchio di come sono dentro, non posso non vedere che una delle sue anime sia fatta di sospiri e di pianto.

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    Risposte
    1. Pois é :)

      Grazie Elle, e benvenuta. Molto speculari i nostri due blog.

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